Dai tortellini in brodo alla cotoletta bolognese in un viaggio tra storia e tradizione della città di Bologna
Preparati a un viaggio tra i sapori della cucina bolognese, un’arte che dà lustro al nostro Paese con ricette e prodotti apprezzati in tutto il mondo. Leggere questo articolo dall’inizio alla fine, passando dagli antipasti ai dolci, senza farsi venire l’acquolina in bocca sarà una vera impresa. Quindi, non ci resta che andare alla scoperta dei piatti tipici bolognesi!
Capoluogo dell’Emilia-Romagna, Bologna è una delle città italiane più ricche di storia. Arte, studio e tradizioni si sono avvicendati per secoli tra le sue mura, dando vita a un patrimonio inestimabile. Questo enorme valore culturale tocca anche la cucina bolognese, la cui fama risale addirittura al Medioevo, quando le famiglie signorili della città potevano concedersi di gustare i piatti preparati dai cuochi più famosi del tempo.
Secondo gli storici, la ricchezza della gastronomia bolognese è strettamente connessa a un altro fiore all’occhiello della città: l’Università. Fondata nel 1088, la più antica università del mondo ha richiamato a Bologna numerosi studenti e professori gettando le basi per un mix culturale molto fertile che ha spinto la città, sin dal Medioevo, a sviluppare notevolmente le sue strutture di accoglienza con numerosi alberghi e osterie.
In questo fermento di tradizione e cultura sono nate le ricette che ancora oggi apprezziamo ed esportiamo in tutto il mondo. Pietanze così gustose che sono valse a Bologna gli appellativi di “Bologna la grassa” e “la città del cibo.” In questo articolo esploreremo alcune delle specialità culinarie più famose di Bologna, consapevoli che rendere giustizia a tutte sarà impossibile. Quello che leggerete sarà solo un assaggio, ma davvero pieno di gusto. Scopriamo insieme cosa mangiare a Bologna!
La prima pietanza che dobbiamo assolutamente citare sono le crescentine, un antipasto davvero gustoso (ottime anche come aperitivo). Si tratta, per intenderci, di quello che in altre regioni viene chiamato gnocco fritto: un impasto a base di farina, acqua, lievito, sale, latte e strutto, fritto in olio o strutto. Una delizia fatta apposta per far “crescere” la fame! Le crescentine vengono spesso accompagnate da un altro dei prodotti più celebri di Bologna: la mortadella. Questo salume di carne cotta di suino leggermente speziata, dalla caratteristica forma cilindrica o ovale, dal colore rosa e dal gusto irresistibile, ha ottenuto l’indicazione geografica protetta (IGP) ed è diventata uno dei simboli più iconici della città. Le prime tracce di questo insaccato risalgono addirittura all’epoca romana, ma è ufficialmente dal XIV secolo che possiamo trovare il termine nei libri di cucina. A distanza di secoli, la mortadella è ancora oggi una meraviglia di gusto che può incantare il palato sia da sola che in numerosissime preparazioni.
Bologna è celeberrima per i suoi numerosi primi piatti. Forse, tra le diverse scelte, la prima pietanza che viene subito in mente sono le amatissime tagliatelle. Questa pasta all’uovo ha origini antichissime, anche se la leggenda narra che furono create in onore dei boccoli di Lucrezia Borgia durante una sua visita in città. Quel che è certo è che le tagliatelle piacciono a tutti: le famiglie contadine le mangiavano nei giorni di festa per rendere l’occasione speciale. Negli anni sono diventate poi un piatto tanto iconico quanto accessibile, con misure davvero specifiche: secondo la ricetta depositata alla Camera di Commercio, da cotte devono misurare 8mm di larghezza ed essere spesse 6-8 decimi di millimetro.
Come tutti sanno, le tagliatelle tipiche di Bologna sono quelle al ragù, condimento a base di carne tritata che veniva già preparato nel Rinascimento come piatto a sé. La ricetta ufficiale del ragù bolognese prevede: polpa di manzo macinata grossa, pancetta di maiale, carota gialla, sedano, cipolla bianca, pomodoro, burro, latte, vino rosso o bianco secco, brodo, sale e pepe. Un mix di sapori irresistibili e che fanno venire l’acquolina in bocca al solo pensiero.
Se parliamo di ragù non possiamo non pensare anche alle lasagne, che a Bologna sono tipicamente verdi grazie all’aggiunta di spinaci o ortiche nella pasta. Di questo piatto celeberrimo si parlava già nel Medioevo e ormai è diventato un simbolo della cucina italiana in tutto il mondo.
L’ultimo primo piatto bolognese che dobbiamo assolutamente citare è sua maestà il tortellino, altra pietanza con origini antichissime. Infatti i tortellini in brodo, in quel di Bologna, erano una tradizione natalizia già nel XII secolo! Per fortuna oggi possono essere gustati tutto l’anno. Questi piccoli scrigni di pasta fresca all’uovo, la cui forma pare sia ispirata all’ombelico della donna, sono ripieni di maiale, mortadella, prosciutto, Parmigiano Reggiano, uova e noce moscata. Da gustare rigorosamente cotti nel brodo di manzo, gallina o cappone.
Dai tortellini in brodo è un attimo passare al gran bollito misto, che a Bologna comprende carne di manzo e di gallina, ma anche lingua e testina di vitello e cotechino di maiale. Questa è una delle ricette bolognesi più complesse per via dei diversi tipi di carne e dei relativi tempi di cottura diversi. Un tempo veniva gustata solo nei giorni di festa, mentre oggi può essere apprezzata sempre, in tutti i migliori ristoranti della città.
Un altro dei secondi piatti tipici di Bologna è il polpettone, estremamente diffuso in tutte le famiglie e preparato in numerose varianti. Generalmente viene fatto con carne tritata di maiale o manzo, mortadella, prosciutto crudo e parmigiano, per un gusto rustico adatto a tutte le occasioni.
L’ultimo secondo piatto di cui parliamo è la cotoletta alla bolognese, che differisce molto dalla celeberrima cotoletta alla milanese. Quella di Bologna, detta anche petroniana in onore di San Petronio (patrono della città), consiste in una bistecca di vitello impanata e fritta in strutto o burro, ricoperta con una fetta di prosciutto e parmigiano. Viene quindi bagnata con un po’ di brodo di carne e passata in forno per fare sciogliere tutto il formaggio. A questo punto, alcuni aggiungono del tartufo per renderla ancora più saporita. Una vera e propria leccornia!
Come in ogni menu che si rispetti, per chiudere in bellezza bisogna assolutamente parlare di alcuni dolci tipici di Bologna come la Brazadèla. Si tratta di una ciambella molto diffusa in tutta l’Emilia-Romagna, preparata con ingredienti freschi e comuni. Anche se il termine può suggerire altro, questa ciambella non ha il buco, ma è di forma ovale e secca, perfetta per essere intinta nel caffè, nel latte e anche nel vino! Un dolce semplice, buono e intramontabile come solo le ricette dei nostri antenati contadini sanno essere.
Leggermente più elaborata è la cosiddetta torta degli addobbi, che veniva preparata per l’omonima festa istituita alla fine del 1400. Il dolce non è altro che una torta di riso, mandorle e cedri canditi preparata senza lievito e servita tagliata in piccoli rombi. Un dessert davvero profumato che oggi viene solitamente preparato per festeggiare la Pasqua con amici e parenti.
A proposito di feste, come non citare il certosino di Bologna? Si tratta di un dolce tipico bolognese preparato durante il periodo natalizio e realizzato con farina, miele, frutta candita, mandorle, cioccolato fondente, uvetta, pinoli, semi di anice e cannella. Una vera e propria esplosione di sapori che deve il suo nome ai frati della Certosa, oggi cimitero di Bologna, e che merita assolutamente un assaggio.
Quelle che abbiamo visto in questo articolo sono solo alcune delle specialità bolognesi più famose di questa “capitale” gastronomica italiana, una città che a ogni pasto riesce a portare in tavola tutta la sua storia. Se hai in programma di visitare questo incantevole capoluogo, preparati a un viaggio indimenticabile all’insegna del gusto!