Qualche utile informazione sullo “smart working” e tutto ciò che devi sapere sull’innovativa formula Smart Working Village di Club del Sole
E se potessi unire il lavoro in smart working al piacere di trascorrere un po’ di tempo in vacanza con la tua famiglia, magari in una struttura abitativa indipendente immersa nel verde e a due passi da splendidi parchi acquatici e spiagge private? Tutta la libertà di gestire la tua attività lavorativa come meglio credi, tra una pausa caffè sulla spiaggia, una videochiamata, un tuffo in piscina, una passeggiata in pineta o magari una cena in veranda con chi ami quando hai finito di lavorare.
Per questo Club del Sole ha lanciato nel 2020 lo Smart Working Village, una formula innovativa pensata proprio per chi vuole conciliare attività lavorativa e vacanza: comode mobilhome in mezzo alla natura e all’interno di Family Camping Village posizionati direttamente sul mare, con in più fondamentali servizi aggiuntivi per il tuo smart working, ovvero wi-fi, ufficio mobile, food delivery in mobilhome e divertenti attività per i tuoi bambini.
Anche nella stagione 2021 i nostri Smart Working Village sono pronti ad accogliere te e la tua famiglia con tutta l’ospitalità tipica del mondo Club del Sole: scopri di più nella nostra pagina dedicata! Nel frattempo, ecco qualche informazione utile sullo smart working.
A fine anni Novanta qualcuno lo chiamava “telelavoro”, ma il termine più utilizzato negli ultimi anni è proprio “smart working”. In realtà i due concetti non sono esattamente sinonimi, anche se entrambi indicano una tipologia di organizzazione del lavoro che ti permette di svolgere la tua attività da remoto, senza dover per forza andare in ufficio. Lo smart working, tuttavia, rispetto al telelavoro è meno legato al luogo fisico in cui dovrai operare – che non deve essere necessariamente la tua casa – e a un orario fisso da rispettare.
Certo è che con le misure restrittive imposte dalla diffusione del Coronavirus, lo smart working è diventato per molti una vera e propria necessità, più che una semplice alternativa, soprattutto in contesti aziendali legati alla produzione di servizi. A regolamentare lo smart working – o meglio, il «lavoro agile» – ha pensato la legge 81 del 22 maggio 2017 (per approfondire, consulta il testo integrale della normativa sullo Smart Working), che lo definisce una «modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva». Dunque, dalla legge emergono alcuni importanti concetti legati allo smart working, come l’assenza di una postazione fissa per portare avanti la tua attività lavorativa, la gestione dell’orario di lavoro in autonomia e il ricorso a strumenti tecnologici che agevolino i rapporti tra lavoratore e azienda. Ma cosa serve per lavorare in smart working?
La libertà di svolgere la tua attività lavorativa da casa o in una qualsiasi altra sede va di pari passo con l’utilizzo di strumenti che ti permettano di operare da remoto, tra cui evidentemente una connessone internet veloce e un computer portatile. Ma lo smart working è soprattutto condivisione, dunque sono fondamentali anche software pensati per facilitare lo scambio di informazioni tra le persone, siano essi piattaforme per chattare o parlare in videochiamata (Whatsapp, Skype, Zoom, Hangout, Microsoft Teams, ad esempio) o applicativi pensati per un lavoro collettivo su documenti e file (Google Drive, Dropbox e moltissimi altri). Oltre a questo, potrebbero tornarti utili una stampante e uno scanner, e ovviamente la flessibilità mentale necessaria per operare nell’inevitabile “mutitasking” che si andrà a creare nel nuovo contesto lavorativo (ma tutto dipende dal numero di colleghi con cui dovrai collaborare…).
Secondo una interessante ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano portata a termine nel 2020, nel 2019 in Italia i lavoratori impegnati nello smart working erano circa 570.000, prevalentemente occupati nelle grandi imprese (58%) e in minor parte nelle PMI (12%) e PA (16%). Con l’arrivo dell’emergenza Covid-19 l’organizzazione del lavoro in smart working ha coinvolto invece il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni e il 58% delle PMI, sviluppando nuove competenze nei lavoratori (nel 71% delle grandi imprese e nel 53% delle PA) e portando in qualche caso a ripensare del tutto i processi aziendali (59% delle grandi imprese e 42% delle PMI). L’idea di poter essere connessi da qualsiasi luogo per portare avanti un’attività lavorativa e allo stesso tempo avere la libertà di svolgere anche altre attività, dunque, è diventata una pratica quotidiana ormai parte integrante della nostra vita.
Dal 2012 c’è anche un premio che l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano assegna alle aziende che si siano particolarmente distinte in termini di innovazione e flessibilità dell’organizzazione del lavoro. Nel 2020 è stata Credem a vincere il prestigioso riconoscimento: durante il lockdown, l’istituto bancario ha infatti esteso il lavoro da remoto a tutti i 5.000 dipendenti del gruppo, affiancandolo a iniziative di welfare, valorizzazione delle esperienze professionali e formazione continua già parte integrante del percorso dell’azienda.
In tutti i casi, lo smart working è sempre frutto di una decisione comune tra lavoratore e azienda, o nel caso di lavoratori autonomi, una scelta individuale. Il suo maggiore pregio è permetterti di organizzare in maniera flessibile la giornata, in un’ottica di conseguimento degli obiettivi che si basa dunque sui risultati ottenuti, più che su una presenza fisica costante. Evidenti i vantaggi per chi, ad esempio, ha figli piccoli e deve gestire una famiglia: poter restare nella propria abitazione durante il giorno continuando a lavorare, è una comodità non da poco.
Sfruttare lo smart working mentre sei in vacanza è invece una possibilità in più che ti offrono i Family Camping Village Club del Sole. Mettere a frutto il tuo tempo prezioso seguendo un modello innovativo di organizzazione del lavoro che ti consenta comunque di divertirti con chi ami e di staccare la spina quando ne hai bisogno, è davvero facile nelle nostre strutture sul mare, sul lago o in città. Provale!